Comuni: Soveria Mannelli.
Carte I.G.M. 1:50.000: Soveria Mannelli.
Difficoltà: E.
Altitudini: min m 750, max m 800.
Dislivelli (solo andata): m 50 in salita.
Tempi (solo andata): h. 1,30.
Acqua potabile: rifornirsi ai paesi.
Segnaletica: segni di vernice rossa solo all’imbocco del percorso.
Ultima verifica: gennaio 2008.
Chiarimenti toponomastici: “Vaccarizzo” indica la frequentazione della valle da parte di mandrie. “Guglielmino” è evidentemente un nome di persona. “Carvello” è di non facile decifrazione: “carva” è un’erba medicinale; “carvellise” significa di color caffè, un colore scuro che tende al rossiccio e si riferisce in genere al manto di animali domestici come capre e pecore.
Note: agevole risalita di un corso d’acqua ancora percorribile perché naturalmente mantenuto (quanto al diradamento di rovi e ortiche) da mandrie di pecore e capre che vi pascolano (altrimenti i vecchi sentieri sarebbero ormai impercorribili). Il Vaccarizzo è un affluente in destra idrografica del Corace (lo interseca poco a monte del ponte sul Corace lungo la provinciale tra Soveria Mannelli e Carlopoli deviando verso Bianchi). La valle non è impervia ed è quindi percorribile con una certa facilità. Quantunque le pendici siano state massicciamente diboscate e i boschi presenti siano per lo più cedui, l’ambiente è suggestivo e selvaggio (in occasione dell’ultima verifica abbiamo trovato abbondanti tracce di cinghiali, il fiume era ricco di trote e un Allocco ci è svolazzato davanti). Sempre utili stivali di gomma per i guadi. Poco più complesso il breve tratto in risalita del collaterale Vallone Guglielmino.
Località di partenza: da Soveria Mannelli prendere la strada per Carlopoli deviando a sinistra verso quest’ultimo centro al Bivio Bonacci. Passata l’Abbazia di Corazzo e superato il ponte sul Corace piegare a sinistra in direzione di Bianchi. Dopo non più di un km la strada riattraversa il Corace con un altro ponte. Lasciare l’auto.
Percorso: subito dopo il ponte sul Corace (che è anche il punto di confluenza del Corace e del Vaccarizzo, l’affluente che viene dalla sinistra per chi procede verso Bianchi, ovvero dalla destra idrografica), una stradina scende a gomito a sinistra sul Vaccarizzo. Imboccarla e risalire lungo la stradina il corso del Vaccarizzo stesso sul lato destro (sinistra idrografica). Si passa al di sotto delle Case Carvello (che abbiamo intravisto in alto a sinistra nel punto in cui abbiamo lasciato l’auto e sono servite da una stradina di cui diremo nel paragrafo dei collegamenti e delle varianti) e di un acquaro che incontreremo ancora più in alto. La stradina guada il ruscello proprio sotto le case e passa sul lato sinistro trasformandosi in un labile e fangoso camminamento. Il ruscello scorre placido tra due splendidi filari di ontani neri. Sulla sinistra le ripide pendici boscose che salgono verso Monte Eremita. Sulla destra qualche campo aperto e poi anche un pioppeto. Risalire liberamente sul lato sinistro del fiume attraversando una zona molto fangosa. Poco oltre è necessario ripassare sul lato destro e risalire ancora la valletta per labili camminamenti (si notano alcune stradine che salgono a destra: portano a una stradina che risale a mezza costa la valle e che proviene da Case Carvello). Si raggiunge così il punto in cui si dirama l’acquaro che avevamo incontrato all’inizio. Procedere ancora avanti e arrivare alla confluenza con il Vallone Guglielmino che proviene da sinistra. Seguire quest’ultimo risalendolo liberamente e con qualche difficoltà per via della vegetazione e del terreno impervio. Si entra in una piccola forra con, sulla destra, una recinzione e una pendice diboscata. Risalire per poche decine di metri. Sulla pendice di sinistra si nota una vecchia stradina di esbosco che nel punto in cui giunge sul fondovalle fa un salto di qualche metro (forse è franata). Si giunge così in una piccola forra con una graziosa cascatella alta tre o quattro metri.
Collegamenti e varianti: con difficoltà, il Vallone Guglielmino può essere risalito ancora: si sbuca sulla strada tra Colla e Pirillo. Allo stesso modo può essere risalita, anche se con maggior facilità per la presenza di sentieri e stradine, la valle del Vaccarizzo, che porta al monumentale ponte, detto Quaresima, delle Ferrovie della Calabria. Proprio sotto il ponte passa la stradina, in quel tratto asfaltata, che congiunge le Case Carvello, delle quali abbiamo accennato all’inizio, a Pirillo, attraversando tutta la boscosa montagna di Carvello, che tuttavia è fuori dal territorio della Comunità Montana e della Provincia, appartenendo al Comune di Bianchi. La strada, per grandissima parte a fondo naturale, si imbocca proprio da Case Carvello, sulla provinciale per Bianchi, è segnalata dalla Comunità Montana come percorso cicloturistico (anello di Corazzo) ma in verità è un difficile percorso per la mountain bike (vi sono erte scoscese, il fondo stradale e spesso ingombro di sassi e fango). Sempre da Case Carvello, invece di seguire le indicazioni del percorso cicloturistico, si può percorrere la stradina a fondo naturale che, da sopra le case piega a sinistra ed entra direttamente nella valle del Vaccarizzo risalendola a mezza costa: è una comoda alternativa alla risalita lungo il greto e, correndo, dopo il primissimo tratto, quasi sempre poco più in alto del fondovalle, consente di scendere sul fiume con varie rampe che si presentano di tanto in tanto. Può essere utilizzata anche come ritorno ad anello. Lungo la stradina si incontrano, oltre alle discese a sinistra che vanno sul fiume, anche deviazioni a destra che salgono verso Monte Carvello e vanno a ricongiungersi alla stradina del percorso cicloturistico.
Possibilità di altre pratiche sportive: nessuna.
Itinerario tratto da Il Parco del Reventino di Francesco Bevilacqua