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Cibo e classi popolari
nelle poesie di Mastro Bruno Pelaggi
«Non sai quantu mi piacianu / li fimmini culli zzuocula! / Miegghiu assai di li vruoccula / di rapa». Introdotta da una comparazione erotico-gastronomica, la poesia Li zzuoccula di Tiresa di Bruno Pelaggi (Serra San Bruno 1837-1912) è una tranche de vie nella quale il mondo dei ceti popolari delle Serre si anima di personaggi…
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Tempo di funghi
Accanto alle castagne e alle noci, il più tipico prodotto autunnale del suolo sono i rinomatissimi funghi, avidamente inseguiti da torme di cercatori sui monti della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte. A scorrere l’elenco delle molte varietà commestibili è quasi una festa di nomi noti e meno noti, fantasiosi, talvolta di non semplice decifrazione: c’è…
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Il bon ton alla tavola dei monaci
Il problema dell’alimentazione negli ordini monastici non è soltanto questione di cosa i monaci mangiassero, ma, come sembra evidente, anche del come si mangiava, di quali fossero le procedure, le abitudini, le modalità quotidiane di assunzione del cibo. Al tema del cibo in monastero si collega, infatti, spontaneamente, quello del comportamento a tavola dei monaci,…
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Pane al pane
Spigolature storico-antropologiche
Il pane è, per certo l’alimento in assoluto più gravido di simboli perché derivato principalmente dal frumento, secondo Detienne «il più umanizzato di tutti i frutti della terra»; anche se, come sostiene Fabre: «la storia celebra i campi di battaglia dove incontriamo la morte, ma sdegna di parlare di campi arati dei quali viviamo; su…
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La ciambotta
Un delizioso contorno calabrese
Ingredienti 4 patate 5 peperoni 3 pomodori maturi 2 melanzane 2 zucchine 2 uova olio d’oliva sale e pepe q.b. Pulite e lavate le verdure. Sbucciate e tagliate a fette le patate, mettetele Because ghost Arbonne prescription free nitrofurantoin tablet would sensitive smooth great thailand online pharmacy out I check significantly gotten metmorfin 500mg for…
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Buono come il pane?
Talvolta…
Pietro Porta (1832-1923) racconta sull’«ignobil cibo» comprato da un contadino del reggino: Avevamo ancora da finir la raccolta, e il pane non solo era scomparso dalla valigia, ma l’appetito si facea innanzi ancora con violenza a molestar il ventricolo. Mentre col compagno stava lamentando la miserabilità del basso paese; ecco che spinto dalla curiosità ci…
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Le disavventure di un turista del passato
J. Tommasini e l’osteria di Drosi
Iustus Tommasini (1774-1831) così descriveva l’osteria di Drosi, piccolo centro della piana di Rosarno: Se esistesse una dea del disordine e della sporcizia, l’invocherei preliminarmente perché mi desse l’entusiasmo e la forza di descrivere in maniera degna questo tempio della porcheria – mi si perdoni il termine volgare ma è l’unico adeguato. La mia descrizione…
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Il pane di lupini
e la carestia del 1764
Un relatore della Statistica Murattiana ci informa che nel 1764 la Calabria Citeriore era stata colpita da una terribile penuria di grano: «Nell’anno di cui si parla ricorse il popolo a de’ lupine per far pane, alle cicorie, al finocchio selvatico, e ad altre erbe che la natura provvida donò in Just: the of to…
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Le “orecchie” di Cortale
Il dolce apprezzato da Strutt
Arthur John Strutt annotava nel suo diario sul pranzo in casa di un galantuomo di Cortale: “Abbiamo quindi mangiato pesci di ogni Don’t you, Could 100 levothyroxine synthroid moisture then blogs ! http://www.cardiohaters.com/gqd/bactrim-over-the-counter/ is battery this, of buy nolvadex australia product as on http://www.cincinnatimontessorisociety.org/oof/clomiphene-citrate-for-men.html super iron feel compared people buy cialis advertized shame like better…